EXHIBITION DESIGN
2022-2023
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1. BRIEF
L’esposizione nasce dall’idea di una “collaborazione” tra il dipartimento di Architettura di Ferrara ed alcune delle grandi aziende del design, ovvero Poltronova, Zanotta e Agape.
L’obiettivo è quello di progettare una mostra mirata che metta in evidenza ed esalti alcuni dei loro prodotti.
2. ANALISI
Lo spazio da sfruttare per la mostra è l’ex Teatro Verdi di Ferrara, sede di molti incontri e laboratori tra i giovani di Ferrara.
La parte scelta per la mostra è la zona della platea e dell’adiacente ingresso, di cui, tramite indagini sul campo, sono stati rilevati i flussi ed i percorsi principali, essenziali per definire le aree della mostra.
3. INQUADRAMENTO
La mostra è suddivisa in cinque zone principali: l’ingresso, l’antimostra, la mostra vera e propria, la zona interattiva ed infine il bookshop con l’uscita.
La scelta tematica presa in analisi riguarda riedizioni della poltrona Joe progettata dai DDL messa in produzione da Poltronova a partire dal 1970.
4. PROGETTO
La poltrona originale venne progettata nel 1970 da De Pas, D’Urbino e Lamazzi; in seguito, nel 2020, in occasione del cinquantesimo anniversario, sono state elaborate quattro variazioni da parte di Poltronova.
Una quinta variazione, in particolare una limited edition, viene realizzata dal designer iracheno Hussain Harba.
Le sei Joe presentano diversi materiali e texture. Lo scopo è infatti quello di ricreare delle ambientazioni che richiamino il motivo per cui i designer hanno scelto proprio quei materiali, tramite la caricatura pop che coinvolge colori accesi e forme stravaganti.
5. ALLESTIMENTO
Per la Joe originale si è scelto di ricreare un campo da baseball, per la Joe Gold invece sono stati scelti dei festoni, per richiamare appunto l’anniversario della creazione.
Joe Bloom è la rappresentazione dell’estro del progettista Hussain Harba, perciò ci si è concentrati sui colori e sul tema di rinascita che deriva dal pattern floreale.
Joe Jeans è stata pensata per enfatizzare al massimo la tematica pop, perciò si è deciso di concentrarsi sugli anni Cinquanta e Sessanta prendendo in considerazione i primi grandi ribelli di quegli anni che hanno fatto spopolare il denim.
Joe Plush è stata pensata per far rivivere l’esperienza del gioco, infatti grazie al suo tessuto morbido richiama i peluches d’infanzia.
Infine, Joe Whip è una vera e propria provocazione, richiama il mondo dell’erotismo per questo motivo si è scelto come colore predominante il rosso.
6. MATERIALI
I materiali selezionati per l’allestimento di una mostra temporanea devono rispecchiare determinate caratteristiche quali la leggerezza, la resistenza, l’economicità e la facilità di lavorazione.
Gli allestimenti devono essere facilmente trasportabili dal luogo di produzione al teatro. Inoltre, durante la messa in opera dei singoli pezzi, gli operai addetti al montaggio non devono trovare complicazioni nel trasporto e nella composizione delle strutture. Questo permette ai lavoratori di fare meno fatica e velocizzare le varie operazioni. Il materiale deve essere resistente, infatti durante il trasporto e anche durante la visita si devono evitare rotture o danneggiamenti. L’economicità è un altro fattore da non sottovalutare, infatti, essendo temporanea, la mostra può avvalersi di allestimenti con materiali poco costosi ma che con le giuste finiture rendano un effetto professionale.
Uno dei materiali scelti e più utilizzati nella mostra è ad esempio il forex, il quale rispecchia tutti quanti i requisiti sopra elencati. Nonostante l’apparente inadeguatezza estetica, è reso adatto allo scopo grazie alle rifiniture applicate, come le pitture per ottenere un effetto lucido. Lo stesso concetto è seguito per il compensato MDF, che si è stuccato con della cementite bianca e a cui si è apposto pitture effetto lucido o granulari a seconda dell’effetto che si vuole ottenere. Il metallo si è impiegato invece per dare stabilità alle strutture, senza la necessità di ulteriori finiture.
7. ILLUMINAZIONE
L’illuminazione è caratterizzata nella maggior parte degli spazi del teatro dal mantenimento di due aspetti, ovvero la naturalezza e l’uniformità. In base alle zone, è presente un tipo di illuminazione diversa, che deve valorizzare l’area e le opere esposte.
Nella zona della biglietteria, del bookshop, dell‘antimostra e della platea l’atmosfera che regna è quella di luminosità diffusa, data anche dalla luce che entra dalla finestra e dai lucernari, oltre che dagli apparecchi illuminanti.
Nelle due zone interattive, invece, domina un clima più buio, per dare risalto ai quadri sui materiali e agli schermi digitali.
Sono presenti 4 tipi di apparecchi illuminanti, tutti dotati di LED.
Tra questi, una tipologia di luce è diretta, le altre tre sono diffuse. La luce diretta è data dai faretti orientati verso le poltrone nella platea e nella zona di prova della Joe. Questa illuminazione serve a guidare lo sguardo e a dare risalto alle protagoniste della mostra. I faretti infatti consentono di guidare il fascio luminoso verso un oggetto o un’area specifica, creando contrasto tra luci ed ombre. Le luci diffuse invece espandono uniformemente la luce e sono rilassanti alla vista, permettendo allo sguardo del visitatore di correre liberamente da un punto all’altro della stanza. Consentono quindi di uniformare l’irradiazione luminosa all’interno dell’ambiente, evitando che nella stanza permangano zone d’ombra che la rendono meno funzionale e possono creare fastidio. In questo modo le superfici mostrano meno imperfezioni e le forme risultano alleggerite e minimizzate. II sistema d’illuminazione diffusa consente numerosi vantaggi, tra i quali anche una riduzione dei consumi energetici. Per ottenere prestazioni migliori, ammortizzare il costo e avere un minore impatto ambientale si è scelto la soluzione del led.
8. GRAFICA
Il progetto grafico e comunicativo si basa su forme morbide e colorate, per esprimere giocosità e leggerezza.
Le sei poltrone vengono stilizzate nella forma, eliminando la maggior parte dei dettagli, fino a giungere a icone con campiture piatte. In particolare, ricorre una griglia 5×5 delle variazioni della poltrona in molti degli elaborati grafici.
Il titolo della mostra viene rappresentato graficamente da un font che prende ispirazione dalla scritta “Joe” che, come marchio della poltrona, è stata impressa a caldo sulla pelle. Le prime tre lettere vengono quindi riportate medesime al marchio, mentre il resto del titolo viene rappresentato da un font appositamente disegnato che segue le stesse curve morbide e circolari. Le lettere riprendono la geometria del cerchio e sono rese semplici e stilizzate dal punto di vista dei dettagli; infatti non possiedono grazie e hanno una linea pulita che vuole esprimere giocosità e leggerezza.
Il logo della mostra risulta semplice ed efficace. Il pittogramma è composto dal contorno stilizzato della poltrona Joe, racchiuso in un cerchio che viene interrotto per un quarto di circonferenza dal logotipo con il nome della mostra. La scelta del disegno finale vuole riprendere, attraverso la linea circolare, il concetto dell’evoluzione e dei cambiamenti che sono stati fatti alla poltrona Joe, adattandola a diversi contesti.
I colori utilizzati nella progettazione della grafica prendono ispirazione dalle colorazioni delle variazioni di poltrone Joe esposte. Queste colorazioni, con eventuali gradi diversi di trasparenza al 50%, ricorrono nella grafica del poster e del biglietto d’entrata alla mostra, ma anche nelle didascalie all’interno, nei colori che ricoprono le pareti, nella segnaletica e nei gadget.